un' immagine di un pescatore di piovre

Wednesday 21 April 2010

nube purpurea

un amico dell'autore di questa nota suggerisce un libro scritto nel 1901 da tale MP Shiel, apparentemente capolavoro di fantascienza, che in originale si intitola 'the purple cloud' , il cui testo (in inglese) si trova sul progetto gutemberg, e che in italiano e' stato tradotto nel 1967 da adelphi come 'la nube purpurea' ed e' presto sparito di circolazione. Il suggerimento e' arrivato con le notizie dell' altra nube, vulcanica, che viene dall' islanda e attacca i motori degli aerei come un gremlin. un' altra storia di fantascienza? l' amico che suggerisce il libro intanto e' a koln, da dove non riesce a tornare.

Ho dunque pensato di tentare una sintesi nello stile della 'selezione del reader's digest' per i lettori italiani che non capiscono l' inglese. Sento di dover farlo per l' interesse quasi immediatamente suscitato dalla mia segnalazione. Inoltre la mia edizione del 2001 lo descrive come il primo vero romanzo di fantascienza, sostenendo che sia molto attuale e che abbia ispirato molti altri scrittori a seguire. E' una storia che potrebbe essere ambientata nella Collesano dei nostri giorni. Come non concentrarsi su questo promettente lavoro vista  tanta evidenza della sua utilita'?  Lo sintetizzero' a pezzetti via via che lo andro' leggendo. Aggiungero' anche commenti e brevissime descrizioni tra parentesi. Usero' pochissime virgole.
C' e' anche la possibilita' che a un certo punto non mi interessi piu', nel qual caso interrompero' il mio lavoro. Cio' lascerebbe tutti i numerosi lettori col fiato sospeso: credo che questa sarebbe  comunque la cosa piu' giusta da fare e in perfetta armonia con la struttura del romanzo stesso.
Questo e' infatti presentato come un frammento di una piu' ampia raccolta di scritti. Frammentarlo ulteriormente sarebbe  in linea con le  raffinatissime metodologie critiche postmoderne.
Nell' introduzione, l' autore parla di un suo amico che in punto di morte gli ha inviato dei manoscritti che aveva raccolto ascoltando una signora (brutta ma ricca) in trance.
La signora parlava come una spiritata e la parte dei manoscritti che ci viene proposta e' il racconto nella prima persona di uno di questi spiriti ( catena di autori a rimbalzo e gioco di specchi con cui Umberto Eco fa delle gran menate).
Si tratta di  un giovane medico che  pur perfettamente inserito nella societa' londinese dei suoi giorni, viene tentato a unirsi a un gruppo di avventurosi amici che stanno partendo per il polo nord.
Il dottorino disquisisce sui numerosi viaggi al polo nord andati male fino a quel punto, a detta di alcuni per volere divino preciso ( per inciso, la radiologa di Lucia su Dio: bisognerebbe trovargli un lavoro cosi' si dimentica di noi ).
 Dalle sue riflessioni comprendiamo come il suo spirito indomito e la sua naturale curiosita' non siano ancora perfettamente appagate dalla routine quotidiana. Prima ne parla scherzosamente con un amico un po' a trasi e niesci perche' dovrebbe anche sposarsi, ma alla fin fine lasciandosi convincere di parlarne anche con la fidanzata. Ne va  a parlare di corsa con la fidanzata (bella ma perfida) che si eccita tutta e sembra volerlo spingere a tutti i costi ad andare. Sembra che la fidanzata voglia mandarlo cosi' tanto da non esitare a togliere di mezzo (avvelenandolo?) il membro dell' equipaggio che era stato gia' scelto prima di lui. Al giovane dottore non resta altra scelta che unirsi all' equipaggio.
Ad un lettore attento comunque, questa storia del non avere scelta sembra in realta' un piano ben preciso per liberarsi di una realta' percepita come opprimente e di una fidanzata che non ama veramente.
Ecco, ieri sono arrivato fin qui.

2 comments:

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  2. un esplicito invito ad un conferimento rifiuti piĆ¹ consapevole

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